Hai mai fatto una stima di quando andrai in pensione e quanto percepirai di assegno pensionistico?
Sai che mediamente gli attuali quarantenni andranno in pensione a 69 anni con un’assegno pensionistico pari al 65% dell’ultimo stipendio da lavoratore? Quindi passeranno ad esempio da 2500€ a 1600€ al mese.
Ma non solo, queste stime risultano essere peggiori per le successive generazioni e, in caso di carriere brillanti, quindi quelle in cui il reddito aumenta notevolmente durante la vita lavorativa, l’assegno pensionistico potrebbe essere pari al 50/40 % rispetto all’ultimo stipendio da lavoratore.
Sai che è possibile, attraverso una accurata pianificazione della pensione, azzerare questa differenza e quindi fare in modo di ottenere un assegno pensionistico pari all’ultimo stipendio da lavoratore ed eventualmente anche anticipare l’età in cui andrai in pensione?
Il servizio di pianificazione previdenziale è un percorso di investimento e ottimizzazione, che si pone l’obiettivo di ottenere, alla data del pensionamento, la pensione desiderata e quindi un certo tenore di vita in pensione.
- Si parte dalla definizione dell’obiettivo previdenziale dell’assistito. Attraverso una prima intervista si definisce il tenore di vita desiderato in pensione e l’età di uscita dal mondo del lavoro desiderata.
- Con l’analisi della posizione previdenziale pubblica si fa una stima, molto accurata, della data di pensionamento e dell’assegno pensionistico che si percepirà dall’INPS e/o dalla cassa previdenziale di appartenenza.
- Si valuta la fattibilità di eventuali riscatti di periodi non coperti da contribuzione, come il riscatto di laurea.
- Si determina il gap previdenziale, cioè la differenza fra la pensione desiderata e quella che effettivamente si percepirà dal sistema pubblico.
- Si studiano 2 o 3 scenari possibili di età in cui andare in pensione e con quanto, e cosa comportano questi scenari in termini finanziari. A questo punto si definisce la migliore strategia percorribile, per raggiungere l’obiettivo pensionistico.
- Ogni 3/5 anni si aggiorna la pianificazione, per includere nel percorso eventuali cambiamenti a livello di reddito, patrimoniale o di obiettivi.